Plastic Tax e End of Waste: cosa sono e cosa sta accadendo sui mercati della plastica e della carta

“La nostra sfida più grande in questo nuovo secolo è di adottare un’idea che sembra astratta: lo sviluppo sostenibile.” (Kofi Annan)

Green Economy, Sostenibilità ed Economia Circolaresono termini entrati a far parte del lessico comune. Siamo consapevoli che dietro queste parole, oggi molto diffuse, ci sono realtà industriali con centinaia di brevetti depositati e innovazioni ecosostenibili che stanno cambiando in meglio il nostro modo di vivere e di rapportarci con i beni di consumo?

Nel settore del Green Packaging, gli imballaggi a base cellulosica immessi sul mercato in Italia nel periodo 2010-2019 sono passati da 4,334,92milioni di tonnellate, con un incremento di circa 600 mila tonnellate.

Questi dati rispecchiano una filiera della carta e del cartone che si è focalizzata da tempo sulla sostenibilità e sull’efficientamento, e che sta investendo in modo costante nell’innovazione, soprattutto in quella mirata a prevenire l’immissione sul mercato di imballaggi non riciclabili.

La situazione della plastica negli imballaggi e la Plastic Tax

Quando parliamo di imballaggi non riciclabili pensiamo al fatto che oltre la metà dei rifiuti in plastica originati da imballaggi finisce ancora nelle discariche. I rifiuti plastici, al giorno d’oggi, sono fra i principali responsabili dell’inquinamento delle risorse idriche e di gran parte degli ambienti naturali. La plastica è sì un problema a livello di ecosostenibilità ma è pur sempre un prodotto versatile e molto utilizzato sul mercato. Il dibattito è talmente d’attualità che autorevoli inchieste statunitensi e inglesi, a partire dai mutati comportamenti dei consumatori durante il lockdown, sono arrivate a chiedersi se il riciclo della plastica abbia ancora senso (link in sitografia).

A questo proposito, il Ministro italiano dell’Economia e delle Finanze Roberto Gualtieri in audizione alla Camera dei Deputati a luglio 2020 aveva cercato di rassicurare le aziende della filiera della plastica sul fatto che dal primo gennaio 2021 non si sarebbero sovrapposte due nuove tasse sulla plastica. Si riferiva alla duplice ‘Plastic Tax’ italiana ed europea:

  1. La Plastic tax italiana prevede il pagamento di 45 centesimi di € ogni Kg di plastica di prodotti monouso (“MACSI”) venduti, a partire da gennaio 2021, come ad esempio bottiglie di plastica e imballi per alimenti. La tassa doveva entrare in vigore a luglio 2020 ma è stata rimandata a causa della crisi sanitaria ed economica.
  2. Quella prevista dall’Europa è una sorta di compensazione da pagare per gli Stati membri UE calcolata sulla quantità di plastica non riciclata e che quindi ogni anno diventa rifiuto (e non calcolata sulla plastica prodotta, come la versione italiana). Per ogni Kg di plastica non riciclata la proposta di Bruxelles è di pagare fino a 80 centesimi di €, a partire dal 2021. Rimarrà a discrezione di ogni Paese come raccogliere questi fondi, dunque non è automatico che il prelievo avverrà nel settore stesso della plastica. Inoltre, la Commissione UE si è impegnata anche a rivedere il sistema ETS (Sistema Europeo di Scambio di Quote di Emissione).

È chiaro come questo scenario non sia molto rassicurante per buona parte della filiera della plastica, in particolare i produttori di MACSI, gli acquirenti di prodotti MACSI e gli importatori da Paesi extra-UE. Con aggiornamento a settembre 2020, è allo studio la possibilità di far pagare la Plastic Tax anche ai grossisti come ad esempio i magazzini della GDO.

End of Waste: la carta e il cartone adesso fanno sul serio

Pochi giorni fa, il 24 settembre, il Ministro italiano dell’Ambiente Sergio Costa ha firmato il decreto denominato “End of Waste” che aggiorna la disciplina sulla carta da macero.

Il decreto stabilisce come e quando, nel processo di riciclo, la carta da macero da rifiuto diventa materia prima seconda. Un’opportunità non indifferente considerato che nel 2019 i quantitativi di tutti i rifiuti di imballaggio conferiti al sistema CONAI (Consorzio nazionale imballaggi) dai Comuni italiani sono cresciuti del 14.3%. Nel primo semestre del 2020, nonostante il lockdown, i conferimenti di imballaggi in carta sono aumentati del 10,7%.

Per rendere ancora più performante il settore della carta dal punto di vista della sostenibilità, si è scelto di dare maggior valore alle 6,65 milioni di tonnellate di carta da macero che annualmente arrivano in cartiera. L’obiettivo è ridurre lo scarto del “ciclo del riciclo” al fine di reimpiegare quanta più “materia prima seconda” in nuovi cicli produttivi, garantendo più tutela dell’ambiente e della salute delle persone.

“Una società del riciclo e del recupero diventa tale -ha specificato il Ministro Costa- nel momento in cui i materiali possono essere reintrodotti sul mercato ed essere in grado di competere con le materie prime vergini, consentendo una riduzione del consumo di risorse naturali e materie prime, e la riduzione del quantitativo di rifiuti da destinare allo smaltimento.”

Vivere (meglio) in un’Economia Circolare

Quanto sta accadendo sui mercati della plastica e della carta ci porta a riflettere sull’importanza del prendere decisioni, come aziende e come consumatori, con una rinnovata consapevolezza ambientale.

In termini economici è un tema ben descritto dall’Economia Circolare: un modello di produzione e consumo che punta su condivisione, prestito, riutilizzo, riparazione, ricondizionamento e riciclo di materiali e prodotti con l’obiettivo di allungarne quanto più possibile il ciclo di vita.

Una fondamentale e positiva conseguenza di un approccio di questo tipo è la riduzione dei rifiuti. Non solo, gli scarti possono e devono trasformarsi da un elemento di costo a un elemento di valore. Parlando di Green Packaging è il caso ad esempio dei materiali plastici espansi che, in Grifal, vengono recuperati come sottoprodotti di lavorazione anziché diventare un rifiuto. Un processo virtuoso sottoposto con successo alla verifica di conformità alla norma UNI 10667-1:2017 da parte di KIWA, tra i primi 20 leader globali nel settore del Testing, delle Ispezioni e delle Certificazioni (TIC).

La verifica di conformità dei sottoprodotti di materie plastiche in Grifal avviene con frequenza annuale e si somma alle altre iniziative legate alla Sostenibilità, fra cui:

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